venerdì 26 luglio 2013

Racconto di Carlo Pastorino - La madre


La madre
E' ancora la madre di un soldato che ci viene presentata, dallo scrittore ligure, in questa novella che trasfigura la realtà in sogno.
Non è forse la protezione della madre, non sono le sue pre
ghiere, che salvano il giovane, allontanandolo dal pericolo tremendo?
Carlo Pastorino, genovese.  La bella pagina è tolta dal libro: La prova del fuoco, che richiama la prima guerra mondiale.
Scendevo un chiaro mattino di sole dal Corno ad Anghebeni . Ero solo e non ricordo quale fosse la causa della discesa.
A Iato della mulattiera, in un tratto solitamente battuto, c'era un soldato che dormiva: il sole gli illuminavala faccia, la quale, tonda, imberbe, di fanciullone bello, aveva neI.. sonno calmo sorriso di estasi.
lo mi arrestai, colpito, a guardare. Era un soldato del genio. Guardandolo, io sentivo che avrei dovuto svegliarlo; chè era l'ora nella quale generalmente le artiglierie cominciavano a battere. E stetti così, fra il sì e il no, qualche poco; e il no vinse, mi mossi e andai oltre.
Ma non feci cento passi, e nella lucentezza dell'aria i miei occhi videro formarsi, nitida e dolce, un'immagine di donna:. era la madre del fanciullo addormentato. Bella come lui, giovane ancora, quasi quanto lui; e mi passò accanto sfiorandomi, e salì lieve lieve con passo simile a volo,
e s'appressò al figliolo; e qui gli si curvò sopra e muoveva le labbra come per destarlo, ma egli non si destava.
Allora gli occhi della dolce donna si volsero verso di me e pieni di muta implorazione chiedevano aiuto. Poi essa sparve.
lo mi passai una mano sulla fronte. «Che è mai?» dissi. Guardai nella lucentezza dell'aria: nulla v' era più.
« E' stata dunque un'allucinazione», pensai. Ma non potei proseguire e tornai sui miei passi.
Il soldato dormiva sempre ed io, col cuore che mi batteva, commosso, mi curvai su di lui nel modo stesso che s'era curvata la madre, e: - Alzati - dissi - c'è pericolo qui
Egli si alzò. - Grazie, - rispose; e, muovendosi per mettersi al riparo dietro una rupe, aggiunse: - Siamo arrivati stanotte... lo non sapevo...
La sera, risalendo, passavo di lì, e rividi il soldato il quale mi venne incontro agitando le braccia. - Graziemille volte - esclamò -, a lei debbo la vita. Vede? proprio nello stesso posto... - E mi indicava una buca.
- OhI
- Se vi fossi rimasto tre minuti di più...
E sorrise giocondo: e nella giocondità di quel sorriso io vidi nuovamente sua madre; la madre che mi rendeva grazie.

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